Il 24 agosto 2016, nel buio di una notte profonda e interminabile, una scossa di magnitudo 6.0 distrugge paesi e comunità. Per 142 secondi, alle 3.36, la terra trema e assume nuove sembianze. Torna l’incubo del terremoto.

L’epicentro tra Lazio e Marche, nel cuore di un’Italia laboriosa che resiste da sempre alle avversità della natura. Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto le località che presentano da subito le ferite più gravi, con centinaia di morti e altrettanti feriti, ma quel mostro, nascosto sotto gli Appennini, non perdona, allungando i suoi tentacoli su tutte le realtà vicine. Quasi ogni comunità ne risulta colpita e per molti si tratta di abbandonare la propria casa e la propria vita.

Allestite le tendopoli e provveduto alle primarie necessità dei residenti, la perlustrazione dei luoghi lesi dal sisma evidenzia danni enormi. Non è solo il patrimonio edilizio ad aver ceduto, ma il tessuto sociale e umano. Per molti si tratta di assistere alla polverizzazione della propria esistenza, fatta di cose, persone, ricordi. A tremare, ancor più della terra, sono le certezze di ognuno. Il tempo e lo spazio sembrano dilatarsi a dismisura, fino ad abbracciare una nuova era. 

DIREFARE è un’iniziativa di carattere benefico, a supporto delle comunità colpite dal terremoto. Il 14 e 15 gennaio, ad Ascoli Piceno, 48 illustri relatori di respiro internazionale si alterneranno sul palco del teatro “Ventidio Basso” per offrire il loro contributo all’Italia della ricostruzione. Ogni speaker, ciascuno eccellenza nel proprio settore ed esponente illustre del mondo della formazione, della cultura, dell’imprenditoria e dello sport, condividerà con il pubblico il meglio della propria esperienza professionale e umana.

DIREFARE raccoglierà fondi destinati al sostegno di progetti concreti e avrà come unico scopo quello di aiutare chi è in difficoltà e ha bisogno. Si tratta, da parte di chi lo promuove, di un progetto di responsabilità sociale e di impegno concreto a favore dei territori colpiti, che non ha nulla a che fare con il semplice compilare un assegno, quanto piuttosto con il voler aggiungere valore ad una comunità che, sebbene ferita, vuole ritrovare sé stessa e resistere tenacemente alle intemperie della vita.

Tutti coloro che hanno collaborato e collaboreranno all’evento, come pure i relatori e gli sponsor che, a vario titolo, sosterranno l’iniziativa, metteranno a disposizione tempo, progettualità e risorse, senza chiedere nulla in cambio (anzi sostenendo anche le proprie spese di trasferta e vitto/alloggio), questo per far sì che l’intero ricavato della manifestazione venga devoluto al 100% alla ricostruzione di un bene essenziale per la comunità.

Pertanto è stato attivato un conto corrente dal quale nessuno potrà prelevare, ma solo aggiungere. La super visione di un notaio garantisce la completa trasparenza dell’operazione, al compimento della quale, la somma raccolta sarà consegnata, davanti agli occhi di tutti, al sindaco di Acquasanta Terme, con l’impegno che tutti possano essere informati, step by step, dei risultati ottenuti, fino al termine dell’opera. 

Se c’è il desiderio di cambiare le cose in meglio, un altro mondo è davvero possibile. 

Ecco perché pensiamo che, tra il dire e il fare, ci sia di mezzo solo il…FARE!
I disastri avvengono quando questo punto non viene interiorizzato e posto alla base delle nostre scelte politiche e umane. Ed è questo il senso profondo di DIREFARE, una manifestazione che è anche una rete di persone e progetti concreti. Una nuova narrazione dell’Italia che ha urgenza di costruzione e…azione!